28 maggio 2018
In oltre 70 anni di storia repubblicana non si era mai vissuta una
pagina come questa. Piena di incognite e dagli esiti quanto mai incerti.
Archiviato tra le polemiche il Governo Conte si riparte stamattina da
Carlo Cottarelli, atteso al Quirinale per ricervere l'incarico di
formare un esecutivo "neutrale". Ma intanto M5S chiede di
parlamentarizzare la crisi e invoca l'articolo 90, quello che prevede la
messa in stato di accusa del Capo dello Stato.
Le parole del Presidente
"Nessuno può sostenere che io abbia ostacolato la formazione del governo
che viene definito del cambiamento, al contrario ho accompagnato con
attenzione questo tentativo nel rispetto delle regole della
Costituzione". Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella parla al
termine dell'incontro con Giuseppe Conte. Il presidente del Consiglio
incaricato di formare il governo ha rimesso il mandato dopo che il nodo
Paolo Savona al ministero dell'Economia non è stato superato.
"Ho condiviso e accettatto tutte le proposte tranne quella del ministro
dell'Economia" spiega Mattarella. "Ho chiesto un autorevole esponente
politico della maggioranza", aggiunge, "ho registrato con rammarico
indisponibilità a ogni altra soluzione". La situazione, prosegue il capo
dello Stato, "ha messo in allarme risparmiatori e investitori italiani e
stranieri" portando a un'impennata dello spread che ha creato "rischi
concreti per i risparmi dei nostri cittadini e le famiglie italiane".
La decisione di non accettare il ministro dell'Economia, aggiunge, "non
l'ho presa a cuor leggero, ora da alcune forze politiche mi si chiede di
andare alle elezioni. Prenderò delle decisioni sulla base
dell'evoluzione della situazione alle Camere".
POLITICA
Si apre una crisi istituzionale senza precedenti
Governo, la rinuncia di Conte. Mattarella: no a imposizione di ministri
anti-euro
La situazione, spiega il capo dello Stato, "ha messo in allarme
risparmiatori e investitori italiani e stranieri" portando a
un'impennata dello spread che ha creato "rischi concreti per i risparmi
dei nostri cittadini e le famiglie italiane". Salvini: "Qualcuno ha
detto 'no', ora al voto". Di Maio su Fb attacca Colle e Ue: che votiamo a
fare? Cottarelli convocato al Colle
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Carlo Cottarelli, l'uomo del rigore dei conti pubblici
Che cos'è l'impeachment: ecco i casi nei quali il Presidente può
essere messo in stato d'accusa
Matteo Salvini avverte Berlusconi: "Se Forza Italia vota Cottarelli
addio alleanza di Centrodestra"
Cottarelli: "Disponibile a servire il Paese"
Di Maio: inutile votare, il governo lo decidono le lobby
Di Maio legge la lista del governo che non è nato
Mattarella: il presidente non può subire imposizioni
Conte: ho profuso il massimo impegno
Zampetti annuncia la rinuncia di Conte
Governo. Salvini: al Tesoro amico di Berlino? No, grazie. Conte:
stiamo lavorando
28 maggio 2018
In oltre 70 anni di storia repubblicana non si era mai vissuta una
pagina come questa. Piena di incognite e dagli esiti quanto mai incerti.
Archiviato tra le polemiche il Governo Conte si riparte stamattina da
Carlo Cottarelli, atteso al Quirinale per ricervere l'incarico di
formare un esecutivo "neutrale". Ma intanto M5S chiede di
parlamentarizzare la crisi e invoca l'articolo 90, quello che prevede la
messa in stato di accusa del Capo dello Stato.
Le parole del Presidente
"Nessuno può sostenere che io abbia ostacolato la formazione del governo
che viene definito del cambiamento, al contrario ho accompagnato con
attenzione questo tentativo nel rispetto delle regole della
Costituzione". Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella parla al
termine dell'incontro con Giuseppe Conte. Il presidente del Consiglio
incaricato di formare il governo ha rimesso il mandato dopo che il nodo
Paolo Savona al ministero dell'Economia non è stato superato.
"Ho condiviso e accettatto tutte le proposte tranne quella del ministro
dell'Economia" spiega Mattarella. "Ho chiesto un autorevole esponente
politico della maggioranza", aggiunge, "ho registrato con rammarico
indisponibilità a ogni altra soluzione". La situazione, prosegue il capo
dello Stato, "ha messo in allarme risparmiatori e investitori italiani e
stranieri" portando a un'impennata dello spread che ha creato "rischi
concreti per i risparmi dei nostri cittadini e le famiglie italiane".
La decisione di non accettare il ministro dell'Economia, aggiunge, "non
l'ho presa a cuor leggero, ora da alcune forze politiche mi si chiede di
andare alle elezioni. Prenderò delle decisioni sulla base
dell'evoluzione della situazione alle Camere".
Il presidente ha convocato per stamattina al Quirinale Carlo Cottarelli
.
Il Colle: il veto è stato di M5s-Lega sulla soluzione Giorgetti
Nessun veto di Sergio Mattarella verso un governo Lega-M5s, dunque, né
verso un singolo ministro, semmai un veto di Matteo Salvini e Luigi Di
Maio verso qualunque ipotesi alternativa proposta dal capo dello Stato
che potesse sbloccare la crisi e far partire quel Governo politico che
il presidente ha sempre voluto agevolare. Il Quirinale capovolge la
narrazione di questi giorni e delle prossime ore da parte di Lega e
Movimento 5 Stelle. E fa luce sugli avvenimenti di queste ultime ore
concitate prima del fallimento del tentativo di Giuseppe Conte.
Nel doppio colloquio di ieri pomeriggio con Salvini e Di Maio,
Mattarella, spiegano al Colle, si sarebbe trovato davanti a un muro
eretto di fronte alle soluzioni alternative alle proposte portate da M5S
e Lega. In particolare, tra le proposte avanzate da Mattarella per
sbloccare la crisi ci sarebbe stata l'offerta di nominare come ministro
dell'Economia, invece di Paolo Savona, il vice segretario della Lega
Giancarlo Giorgetti, un esponente politico del Carroccio con posizioni
critiche verso le politiche di austerità dell'Europa. Al Quirinale
giudicano quindi inspiegabile il motivo per cui si sia preferito rompere
l'accordo di governo pur di non accogliere la preoccupazione del
Quirinale, accettando un nome altrettanto forte quanto quello di Savona,
che avrebbe portato il suo peso politico nella compagine di governo.
Conte: "Ho profuso il massimo impegno"
"Vi posso assicurare di aver profuso il massimo sforzo, la massima
attenzione per adempiere a questo compito" dice poi Giuseppe Conte al
termine dell'incontro con il Presidente della Repubblica. "Posso
assicurare -ha proseguito Conte- di averlo realizzato in un clima di
piena collaborazione con gli esponenti delle forze politiche che mi
hanno designato". Conte ha ringraziato Mattarella e i leader di M5S,
Luigi Di Maio, e della Lega, Matteo Salvini, per averlo indicato per
formare "il governo del cambiamento"
Fonti M5S e Lega avevano anticipato la
fumata nera: il capo dello Stato ha posto "il veto su Paolo Savona",
nome confermato invece dal leader della Lega nell'incontro avuto nel
pomeriggio con Mattarella. Da parte del presidente della Repubblica, ha
rilevato però il Quirinale, non ci sono "veti" sui nomi di ministri, ma
c'è su questi, semmai, un "irrigidimento" delle forze politiche.
Una crisi senza precedenti. E Meloni e Di Maio pensano all'impeachment
La rinuncia di Conte ha aperto una crisi isituzionale senza precedenti,
con dure accuse al Colle da Lega, M5s e Fratelli d'Italia. Si valuta da
alcuni l'ipotesi di impeachment. Nessun commento dal Quirinale
sull'ipotesi di impeachment ventilata da Giorgia Meloni (Fdi) per il
capo dello Stato Sergio Mattarella per l'indisponibilità a Savona come
ministro dell'Economia. Sull'ipotesi di alto tradimento in base
all'articolo 90 della Costituzione, rivelano indiscrezioni, starebbero
ragionando anche sul versante M5s. Tuttavia, la Lega non si accoderebbe,
al momento, a chi chiede la messa in stato di accusa del presidente
della Repubblica. E' quanto si apprende da fonti del partito di via
Bellerio dopo la proposta di impeachment evocata dal Movimento 5 stelle e
FdI.
Il braccio di ferro su Savona non è stato dunque superato. E' il nome
attorno al quale il Carroccio ha fatto quadrato. Ed è su di lui che
Salvini ha messo un punto di non ritorno. Tanto che il leader della Lega
ha parlato subito di ritorno al voto.
Di Maio su Fb attacca Colle e Ue: che
votiamo a fare?
Si dichiara "arrabbiato". Stavolta tocca a lui, come aveva detto proprio
ieri, invece, il 'dioscuro' Salvini. Attacca a testa bassa sin
dall'inizio perche' "c'è un grande problema in Italia, che si chiama
democrazia", mentre la linea scelta dal presidente della Repubblica è
"incomprensibile". Luigi Di Maio affida a una diretta Facebook il suo
j'accuse dopo il fallimento del tentativo Conte, mentre Salvini aveva
parlato nel corso di un comizio, a Terni, con il presidente incaricato
ancora nello studio di Sergio Mattarella. Il capo politico M5s
"sottolinea che eravamo pronti a governare e ci è stato detto no, perché
il problema è che le agenzie di rating in tutta Europa erano
preoccupate per un uomo che andava a fare il ministro dell'Economia".
"Allora diciamocelo chiaramente - sbotta Di Maio - che è inutile che
andiamo a votare, tanto i governi li decidono le agenzie di rating, le
lobby finanziare e bancarie. Sempre gli stessi"
Martina: Lega e M5s irresponsabili
"Il Presidente della Repubblica ha difeso il Paese, la Costituzione,
l'interesse nazionale. E il garante degli italiani. Per 80 giorni Lega e
Cinque Stelle hanno invece portato in modo irresponsabile l'Italia
sull'orlo di una crisi senza precedenti". Lo scrive su Twitter il
reggente Pd Maurizio Martina.
Berlusconi: attendiamo decisioni Colle, ma
pronti al voto
"Prendiamo atto con rispetto delle decisioni del Presidente della
Repubblica Sergio Mattarella e osserviamo con preoccupazione l'evolversi
della situazione politica. Come sottolineato dal Presidente Mattarella
in un momento come questo il primo dovere di tutti è difendere il
risparmio degli italiani, salvaguardando le famiglie e le imprese del
nostro Paese". Così il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, in una
nota. "Il movimento Cinquestelle che parla di impeachment è come
sempre irresponsabile", aggiunge. "Forza Italia attende le
determinazioni del Capo dello Stato, ma ove necessario sarà pronta al
voto".
Ieri Savona aveva rotto il silenzio
Ieri in mattinata era intervenuto il professor Savona per cercare di
sciogliere il nodo ministero dell'Economia. "Le mie posizioni sono note,
sono quelle contenute nel contratto di governo, con piena attuazione
del trattato di Maastricht. Voglio un'Europa diversa, più forte ma più
equa". Paolo Savona - dopo giorni di polemiche - rompe il silenzio e
chiarisce la sua posizione rispetto alla Ue, nel documento pubblicato
attraverso il sito 'scenarieconomici.it'. L'economista spiega che è
necessario puntualizzare il suo pensiero per rispetto delle
istitituzioni. E sottolinea: "Non sono mai intervenuto in questi giorni
nella scomposta polemica che si è svolta sulle mie idee in materia di
Unione Europea e, in particolare, sul tema dell'euro, perché chiaramente
espresse nelle mie memorie consegnate il 31 dicembre 2017
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