16 gennaio 2018
Almeno 4 aggressioni a danno di minori in un solo mese a Napoli.
Altrettante, se non di più, nell'hinterland partenopeo. Perchè non
sempre - per paura - si denuncia. Il copione è sempre lo stesso: gruppi
di bulli avvicinano ragazzi indifesi che passeggiano o si recano a casa o
a scuola. Qualche battuta e poi le aggressioni: verbali, ma soprattutto
fisiche. Quasi sempre le vittime devono ricorrere alle cure dei
sanitari. In molti casi hanno rischiato la vita. Il fenomeno sta
assumendo contorni sempre più preoccupanti tanto che oggi il ministro
dell'Interno Marco Minniti sarà proprio a Napoli per presiedere in
Prefettura il vertice del Comitato per l'ordine e la sicurezza.
Presenti
i rappresentanti delle forze dell'ordine e le istituzioni.
"Se non si mettono in campo - spiega il sindaco Luigi De Magistris - lo
Stato, la certezza della pena, la reazione della collettività, e non
consideriamo la cosiddetta criminalità minorile una priorità
nell'investigazione, rischiamo che Arturo (facendo riferimento ad una
delle vittime delle baby gang, il giovane accoltellato una settimana
prima di Natale) e gli altri non siano gli ultimi ma i tanti di una
lunga serie".
Le indagini delle forze dell'ordine intanto vanno avanti per risalire
alle baby gang che stanno seminando il terrore. Questa notte sono stati
individuati e fermati sette giovani, di cui 4 minori, a Pomigliano,
ritenuti responsabili, a vario titolo, di 17 rapine nei confronti di 32
persone. L'indagine è scattata a seguito di una serie di rapine
registrate nell'area a est di Napoli nei mesi di ottobre e novembre
2017.
Capo Procura minori: emergenza sociale
"C'è una gravissima emergenza sociale oltre che un'emergenza criminale,
ed è da tempo che ne parlo. Purtroppo c'è una condizione dei giovani che
vivono nella città di Napoli e che vivono nell'hinterland che è molto
grave, in taluni quartieri sono totalmente abbandonati, ci sono pochi
servizi sociali - dichiara Maria de Luzenberger, procuratore della
Repubblica per i minorenni di Napoli - La città di Napoli ancora ancora
ha una sua organizzazione dei servizi sociali, pur nelle gravi carenze
che registra, ma la periferia e soprattutto i comuni limitrofi sono in
situazione ancora molto più grave."
Orlando: non serve esercito, ma maestre
"La questione napoletana è grave e interroga la capacità di risposta
dello Stato, ma anche la questione dell'educazione e la realtà delle
famiglie - dice il ministro della Giustizia, Andrea Orlando - Deve
esserci un grande disegno per rafforzare il senso civico nelle scuole. È
questa la risposta migliore. Quando sono dei bambini di 10-11 anni a
essere criminali, non si risponde con un esercito di poliziotti ma, come
disse un grande scrittore, la mafia si combatte con un esercito di
maestre".
Don Patriciello: ragazzi vanni aiutati, siamo tutti responsabili
"Non dobbiamo nasconderci dietro alla realtà di quartieri che sono
sicuramente più difficili - spiega Don Maurizio Patriciello, parroco
del Parco verde di Caivano, prete simbolo della lotta al degrado nella
Terra dei fuochi, - in quelle situazioni i problemi vengono accentuati
ma c'è un problema più generale che riguarda la trasmissione dei valori
alle nuove generazioni, che noi non siamo stati in grado di fare. I
ragazzi vanno aiutati, noi adulti non abbiamo saputo trasmettere loro i
valori giusti e dobbiamo assumercene la responsabilità".
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