15 settembre 2017
Noemi non è morta a causa di un colpo di pietra alla testa. E' quanto
emerge dal primo esame radiologico effettuato dal medico legale Roberto
Vaglio sul corpo della ragazza. Dalla Tac eseguita nella camera
mortuaria dell'ospedale Vito Fazzi di Lecce, non emergerebbero infatti
segni di fratture scheletriche, tantomeno al cranio. Questo fa quindi
escludere che la giovane, come invece era stato detto in un primo
momento, sia deceduta per i colpi inferti con una pietra in testa.
Il risultato della Tac cambia quindi le prospettive sia dell'indagine
penale che di quella medico legale che ora dovra' cercare le cause della
morte in altre lesioni presenti sul corpo della giovane, sul cui collo
sono evidenti segni riconducibili a dei tagli. Il fidanzato
diciassettenne della giovane, che si e' auto accusato del delitto,
nell'ultimo interrogatorio ha detto di averla uccisa con un coltello che
la stessa Noemi aveva portato con se' il giorno in cui uscì di casa a
notte fonda per incontrarsi con lui. Il piano, secondo il racconto del
giovane, sarebbe stato quello quello di sterminare la famiglia di lui
che ostacolava il loro rapporto.
Padre ragazza: ha fatto tutto il genitore del ragazzo 'Lucio lo copre,lo
perdono. Erano familiari a odiare mia figlia'
Il ragazzo "sta nascondendo suo padre, lo protegge, ma quello non si
salverà, ha fatto tutto lui". Il padre di Noemi Durini, la sedicenne
uccisa a Specchia dal fidanzato reo confesso, accusa il genitore di
quest'ultimo sostenendo che ha un ruolo fondamentale nell'omicidio della
figlia. L'uomo ha fatto un lungo sfogo con i giornalisti proprio
davanti al l'abitazione di Alessano dove abitano i genitori del presunto
omicida, sostenendo di voler perdonare il giovane per quello che ha
fatto. Era andato lì per cercare di incontrare il padre del ragazzo è
solo l'intervento dei carabinieri ha evitato che la situazione
degenerasse. "Me l'ha uccisa, vieni fuori bastardo" ha urlato più volte
l'uomo cercando di arrivare alla casa.
Noemi, ha detto Umberto Durini, "era la ragazza più brava del mondo. Non
era perfetta, ma era brava e onesta". Una settimana prima della
scomparsa, racconta ancora il padre, "stava finalmente bene. Tornava a
casa tutte le sere alle 20 e mi abbracciava, era riuscita a lasciarlo".
Ma allora cosa è successo? Secondo l'uomo il nodo di tutto è il ruolo
dei genitori del fidanzato, in particolare del padre. "Aveva un odio per
mia figlia che non era comprensibile - afferma - e ne faceva le spese
anche il ragazzo. Un mese fa lo hanno cacciato di casa e sono stato io a
portarlo in farmacia per prendere i farmaci". Il padre di Noemi avrebbe
aiutato il diciassettenne anche in altre occasioni. "Andava a dormire
nelle baracche e io l'ho portato a casa mia, gli compravo i vestiti, le
sigarette".
Dopo le reciproche denunce di maggio, racconta ancora l'uomo, ha cercato
un incontro con i familiari del giovane, senza riuscirci, "sono venuto
qui per parlare e loro mi hanno aggreddito, dicevano 'non vogliamo avere
niente a che fare con i drogati'. A me? Come se fossi un delinquente.
Avevano un odio per mia figlia indescrivibile". Ma cosa e' successo
il 3 settembre. Umberto Durini non accusa direttamente dell'omicidio il
padre del ragazzo, ma neanche lo esclude. Ed in ogni caso la sua
versione, al momento, non ha alcun riscontro investigativo. "Mia figlia
quella mattina e' uscita per chiarire - dice - è appena è salita in
macchina il ragazzo deve averla tramortita con un pugno. Poi è andato a
casa e il padre ha visto la situazione e ha detto 'ci penso io'. Ha
fatto tutto lui - ribadisce - ha fatto festa come un bambino a
Disneyland".
Ieri il 17enne omicida reo confesso di Noemi Durini ha scaricato la
colpa sulla vittima, che secondo lui "voleva eliminare tutta" la sua
famiglia. Il padre nega intanto di averlo aiutato. Dopo l'interrogatorio
il ragazzo ha rischiato di essere linciato dalla folla.
Orlando e il Csm indagano sui magistrati dei minori di Lecce che hanno
ignorato le denunce della mamma della ragazza
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