18 agosto 2017
Sono due gli attentati che hanno sconvolto la Spagna, in Catalogna. Il
primo è avvenuto a Barcellona, nel tardo pomeriggio, ed è stato
rivendicato dall'ISIS: un furgone si è lanciato sulla folla di turisti
sulla Rambla, uccidendo 13 persone. Tre persone sono state arrestate, si
cerca l'autista. Il secondo ha colpito la città di Cambrils nella
notte: 7 persone sono rimaste ferite e i 5 terroristi sono stati uccisi.
Secondo gli inquirenti c'è un collegamento tra i due attacchi: a
pianificarli sarebbe stata una cellula di 12 terroristi, l'intenzione
era di colpre a Barcellona e replicare a Cambrils, investendo pedoni a
tutta velocità a bordo di un’Audi A3 e poi sparare sulla folla. La
stessa cellula sarebbe legata anche all'esplosione avvenuta il giorno
prima in una casa ad Alcanar, sempre sulla costa (un uomo è morto e un
altro, ferito, è stato arrestato).
Gli ultimissimi aggiornamenti
La Rambla di Barcellona è stata riaperta, a conferma della parole del
sindaco Ada Colao e del premier Mariano Rajoy, che non vogliono
sottomettersi, hanno detto, alle paralisi e alla paura che il terrorismo
vuole innescare.
Cosa è successo a Barcellona
Alle 16.50 di ieri pomeriggio un furgone si è lanciato contro la folla
di turisti che come sempre si accalcava sulla Rambla, il viale più
famoso di Barcellona. Sembra che per colpire più persone procedesse a
zig zag. Il bilancio, provvisorio, è di 13 vittime - tra cui tre
tedeschi e un belga - almeno 100 feriti - tra cui almeno tre italiani -
di cui 16 in condizioni gravi. Le persone coinvolte, secondo le prime
stime, sono originarie di Italia, Francia, Spagna, Olanda, Argentina,
Venezuela, Australia, Ungheria, Perù, Irlanda, Grecia, Cuba, Macedonia,
Cina, Romania, Algeria.
Cosa è successo a Cambrils
Intorno all’una e mezza di notte un gruppo di terroristi ha cercato di
colpire la cittadina turistica di Cambrils - in Costa Brava, a 100
chilometri a sud di Barcellona, anch'essa nel pieno della stagione
turistica - ma la polizia è riuscita a bloccarlo: nel conflitto a fuoco
sono stati uccisi tre terroristi (4 sul posto, uno in ospedale) e 7
persone sono rimaste ferite. L'attacco era stato pianificato con una
modalità simile a quella di Barcellona ma avrebbe potuto avere
conseguenze ancora più gravi se i turisti, dopo aver imboccato il
lungomare a tutta velocità travolgendo diverse persone, fossero riusciti
a scendere dall'auto e a spararare sulla folla. Si è detto che i
terroristi uccisi indossavano cinture esplosive ma si è scoperto che
erano false.
A che punto sono le indagini
Per la strage di Barcellona sono stati arrestati due uomini: uno
marocchino, l'altro originario di Melilla. Il terzo questa mattina a
Ripoll. Nessuno dei due però era alla guida del furgone della strage:
l'uomo che ha portato il terrore sulla Rambla, dopo aver abbandonato il
mezzo, è fuggito a piedi. Secondo alcuni giornali spagnoli la Cia
avrebbe avvertito i Mossos d'Esquadra di un possibile attacco a
Barcellona.
Chi è l'uomo alla guida del furgone: si cerca un 17enne
Secondo la polizia spagnola il terrorista che guidava il furgone della
morte è un ragazzo di 17 anni, Moussa Oukabir. Sarebbe lui il presunto
autore materiale dell'attentato di ieri a Barcellona. Secondo quanto
scrive El Mundo (citando fonti di polizia), il giovane, sarebbe riuscito
a fuggire con il volto
semicoperto da un berretto, sarebbe armato ed è considerato pericoloso.
La stampa catalana scrive che potrebbe essere l'uomo che ieri sera ha
forzato un posto di blocco sulla Diagonal, una delle arterie principali
di Barcellona, travolgendo un agente. In quell'auto è stato trovato il
cadavere del proprietario dell'auto, ucciso a coltellate. E' il
fratello di Driss Oukabir, il 28enne arrestato ieri a Ripoll, ad un
centinaio di chilometri da Barcellona: sostiene che il fratello minore
gli avrebbe rubato i documenti per poter noleggiare nella località di
Santa Perpetua de la Mogoda due furgoni, uno utilizzato nell'attacco a
Barcellona, l'altro ritrovato in serata a Vic, a nord del capoluogo
catalano. I due fratelli hanno la doppia nazionalità, spagnola e
marocchina.
Barcellona: morto un giovane informatico italiano, tre feriti
L'ambasciatore a Madrid Stefano Sannino ha confermato che sono tre gli
italiani coinvolti: due sono stati dimessi, una terza persona è ancora
in ospedale con delle fratture " la situazione non sembra
particolarmente complessa". Si parla di una possibile vittima italiana,
Bruno Gulotta, di Legnano: sia l'ambasciatore Sannino sia il Capo
dell'Unità di Crisi della Farnesina Stefano Verrecchia hanno fatto
sapere di non avere conferme ma la compagna Martina ha raccontato ai
colleghi della Tom's Hardware - la testata di tecnologia per cui
lavorava Gulotta - di averlo visto morire davanti ai suoi occhi: stavano
passeggiando insieme sulla Rambla, la mamma con Aria, la figlia più
piccola, in un marsupio e il papà poco più avanti con il figlio
Alessandro per mano.
Cosa fare se ci si trova nelle zone colpite (o si hanno parenti che si
trovano lì)
L'Ambasciata ha creato subito un numero verde per dare assistenza alle
persone in loco, per dare informazioni su amici e conoscenti. Il
personale sta assistendo le famiglie che stanno arrivando in Spagna per
assistere i propri cari ed è in contatto costante con le autorità locale
per capire se ci sono italiani ricoverati negli ospedali e monitorare
le condizioni di quelli già individuati.
Le autorità spagnole si stringono intorno a Barcellona
La prima ad intervenire è stata Ada Colau, sindaco di Barcellona, con
una condanna del terrorismo e un'affermazione di forza, di vita.
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